giovedì 13 marzo 2008

Se i treni fossero treni

Anni fa Andreotti disse che "esistono due categorie di pazzi: la prima è composta da chi si sente Napoleone e la seconda da chi pensa di mettere in ordine le ferrovie dello stato italiane".
A guardare bene la situazione dei nostri treni non c’è frase più azzeccata. Detto da un "uomo di stato" come lui fa un certo effetto e non da spazio ad equivoci.

A chi di noi non è mai capitato incappare nel ritardo di un treno? A chi di noi non è mai capitato di trovare un treno sporco? A chi di noi non è mai capitato di stare in piedi in un treno?
I nostri treni sono l’emblema dell’Italia che non va, sempre più vecchi, più lenti e più sporchi.Treni sporchi: Alcuni mesi or sono fece scalpore la situazione delle zecche e delle pulci nei vagoni. Oggi la situazione non è migliorata. Spesso, soprattutto nei treni regionali, ci troviamo di fronte a sedili maleodoranti, finestrini sudici e imbrattati, che disturbano la vista degli splendidi paesaggi dei luoghi percorsi, e a bagni sporchi fino all’indecenza. Spesso gli impianti di areazione non funzionano e capita di sovente che d’estate emanano area calda e d’inverno area fredda.
Eppure ogni anno alle Ferrovie Dello Stato la pulizia costa 190 milioni di euro.
Dove vanno tutti questi soldi? "A pensare male si fa peccato ma spesso ci si prende".

Treni lenti: I ritardi sono una costante dei nostri treni da sempre. Non a caso esiste il sito Ritarditalia che potrebbe anche essere considerato un servizio ma è l’emblema di come i ritardi dei nostri treni sono diventati ormai fisiologici.
Le statistiche parlano chiaro e nell’ultima indagine fatta da Legambiente risulta che quattro treni su dieci arrivano in ritardo. Ma spesso i viaggi dei poveri lavoratori pendolari si traformano in vere e proprie odissee.
Inoltre, negli ultimi dieci anni, sono aumentati anche i tempi di percorrenza dei tratti lunghi. Ad esempio, il notturno Milano – Reggio Calabria negli anni ’90 impiegava 13 ore e 55 minuti, oggi ne impiega 15 ore e 05 minuti: 70 minuti in più.

Treni vecchi: Il vero dramma dei nostri treni è rappresentato dalla loro ormai vecchia età. In giro per l’Europa si vedono, nella maggior parte dei paesi, treni nuovi.
Come scriveva La Repubblica tempo addietro “ spesso i treni sono più vecchi di chi li guida. Quasi la metà della rete ferroviaria è sprovvista di moderni sistemi automatizzati per le frenate d'emergenza. E a volte i meccanismi di blocco, nei tratti in cui sono installati, non possono entrare in funzione perché a bordo manca l'apparecchiatura in grado di captarne il segnale. Quando va male c'è l'incidente, quando va malissimo la tragedia”.
Quindi non solo treni vecchi ma ferrovie e
binari da medioevo a volte nemmeno in grado di supportare la velocità dei pochi treni nuovi ad alta velocità.

Accanto a tutto ciò dobbiamo aggiungere che i biglietti aumentano di prezzo senza offrire un servizio e che spesso la scomodità regna sovrana visto che la gran parte dei viaggiatori fa interi viaggi in piedi, specie nei periodi festivi. Senza dimenticare che in alcune regione del Meridione alcune tratte sono da terzo mondo.
Rispetto ai paesi dell’Unione, è il caso di dire, che viaggiamo decisamente più lenti e se osserviamo gli investimenti fatti da paesi come Spagna e Francia è davvero imbarazzante il confronto.

Un vero peccato aver sprecato quello che di buono era stato fatto in passato, soprattutto negli anni 30 e 40 quando fu costruita e rinnovata la maggior parte della rete ferroviaria italiana. Non dimentichiamo che siamo il paese del famoso ETR 200 uno dei treni più innovativi per l’epoca. E siamo il paese del Pendolino il primo vero tentativo di alta velocità in Europa.

Il treno è uno dei mezzi di comunicazione più importanti per i nostri tempi. Persone e merci dovrebbero viaggiare per la gran parte su strada ferrata.
Oggi non ci possiamo permettere di litigare per la Tav.

Se i treni fossero treni probabilmente ci sposteremo con più facilità e probabilmente potremo ridurre il numero di vittime degli incidenti stradali. Potremo evitare anche di essere schiavi di una categoria come i camionisti, che quando vogliono decidono di bloccare il paese e di ricattare i governi.
E probabilmente ci presenteremo meglio anche ai milioni di turisti che ogni
anno invadono il nostro paese e prendono i nostri treni.

In alto un treno ETR 200 che negli '30 fece il record mondiale di 200 k/h; in basso un capotreno degli anni '40