Ramazzotti fa undici. Ali e Radici, uscito il 22 maggio in cinquanta paesi, è infatti l'undicesimo disco in studio del cantautore romano. A due anni da
E2, una raccolta che aveva visto la partecipazione di ospiti illustri fra tutti
Santana e
Steve Vai e a quattro dall'ultimo disco in studio Calma Apparente, l'ex ragazzo di periferia ritorna con undici pezzi inediti e uno acquistabile solo su i-tunes.
Ma non siamo qui nè per ricordare che il primo singolo del disco
Parla Con Me è il brano più trasmesso dalle radio nè per ripetere che l'artista romano in venticinque anni di carriera ha venduto cinquanta milioni di dischi in tutto il mondo. A questo ci pensano già, abbondantemente, le stesse radio e la stampa di settore.
Quello che ci preme in questo post è ricordare che anche un disco pop può avere ottimi contenuti. Ciò per non incappare nell'errore superficiale di pensare che tutto ciò che è pop è banale canzonetta scontata.
Detto ciò, è obbligatorio ricordare che Ali e Radici non è l'album che avvicina alla musica di Ramazzotti chi non è abituato ad scoltarla. Nonostante le numerose novità musicali presenti l'album è tipicamente ramazzottiano. Il timbro classico del cantautore romano è presente in tutti i brani dell'album. Inoltre non ci sono
duetti cosa a cui Ramazzotti ci aveva abituato fin dai suoi esordi.
Claudio Guidetti e
Michele Canova Iorfida sono i co-produttori insieme allo stesso Ramazzotti. Nei testi Ramazzotti si affida al solito, ottimo, Adelio Cogliati diventato una sorta di alter ego di Ramazzotti.
La novità del disco è soprattutto nei testi dove, per la prima volta in venticinque anni ,i contenuti del dolce sentimento lasciano il posto a temi strettamente sociali. Non che Ramazzotti non aveva mai parlato di temetiche sociali, comunque sempre presenti. Ma qui c'è una netta e voluta prevalenza del sociale. Sarà che il periodo delicato e particolare che attraversiamo tutti?
Il disco si apre con la curiosa e travolgente
Appunti e Note, la descrizione del mestiere di cantautore e la felicità di essere tale, la volontà di migliorare continuamente il proprio percorso musicale e la solenne promessa di impegnarsi per tutta la vita a dare il massimo come artista.
Nel singolo
Parla Con Me si denuncia, attraverso un
complesso e raffinato video, girato a Los Angeles, l'incomunicabilità delle persone. L
a tecnologia che distrugge, se usata male, il dialogo tra le persone creando tra di loro barriere insormantabili.
In
Nessuno Escluso è descritta la catastrofe creata da tutti gli esseri umani, appunto, nessuno escluso. Nel brano, probabilmente il più riuscito del disco, le parole sono sentenze che cadono pesanti come macigni "Non è questo il paradiso, quello che immaginavamo tutti noi, non c'è mondo più diviso, questo è il dato triste che ci rimane. Il vero giusto sai chi è ? E' l'uomo che sa prendere un pò di colpa anche per se".
Anche
Non possiamo chiudere gli occhi affronta il tema sociale della violenza sugli esseri umani e sull'ambiente. Musicalmente il brano, arricchito dall'elettronica di Canova, ci ricorda musiche degli anni '80. Un bambino di 10 anni di nome Nino urla agli adulti di non restare indifferenti di fronte a certe tragedie. Nel brano c'è addirittura l'auspicio di un imminente risveglio delle coscienze.
Ma se il disco sembra essere attraversato da un pessimismo acuto, ci sono due pezzi che riportano speranza di rinascita. Il primo,
Il Cammino, una bellissima ballad anni '60, è ispirata dai versi di
Pablo Neruda "possono recidere tutti i fiori ma non possono fermare la primavera". Ramazzotti riutilizza i cori che danno armonia alla canzone. Il testo invita a non mollare mai anche nelle più dure avversità della vita.
Il secondo,
Come Gioielli, è il pezzo più profondo dell'album. "Il sorriso di un bambino, il bacio di una madre, un gesto di fraternità, l'acqua limpida e sorgiva," sono valori da custodire gelosamente come gioelli. Sono questi i pilastri da cui ripartire per ricostruire una nuova società.
Bello anche il brano pop-rock di
Affetti Personali, un vero e proprio inno all'amicizia. Che mondo sarebbe senza amicizia? Inutile o, quantomeno, vuoto.
E l'amore? Certo si parla anche d'amore altrimenti che Ramazzotti sarebbe!
L'Orizzonte,
Bucaneve, e
Controvento son i tre brani che lo trattano. Il primo è una dolce melodia intonata dalla nota
London Session Orchestra. Bello anche il pop di Bucaneve e l'ReB di Controvento.
Infine il brano
Ali e Radici. Il desiderio dell'autore di dividere la propria anima tra le proprie radici e i nuovi voli che attendono una persona. Il desiderio artistico di restare ancorato alle proprie radici ma la voglia di seguire nuove rotte musicali, come alcuni pezzi dell'ultimo lavoro dimostrano.
Questo è Ali E Radici. Un disco semplice e complesso. Maturo, profondo e a tratti utopico nei testi, pulito, elegante e limpido nei suoni, di ampio respiro internazionale.
Tutto sommato un Ramazzotti cresciuto, sempre con i piedi per terra, contaminato positivamente dagli ospiti internazionali della precedente raccolta E2.
Un'ultima considerazione di carattere tecnico. Nel disco sono presenti musicisti di grosso spessore. Alla batteria
Vinnie Colaiuta, alla chitarra elettrica
Mike Landau oltre che l'eccezionale London Session Orchestra. Ramazzotti oltre che essere co-produttore del disco è impegnato anche in alcune parti strumentali. In Parla Con Me suona il mandolino e gli assoli di chitarra elettrica di Nessuno Escluso e di Come Gioelli sono suoi. Sarebbe il caso che gli addetti ai lavori nelle proprie analisi sottolineassero anche questi aspetti affinchè si facesse notare che Ramazzotti oltre che un ottimo interprete del pop nostrano è anche un musicista di buon livello come da
venticinque anni dimostra nelle sue esibizioni dal vivo in tutto il mondo. In alto a sinistra la copertina del nuovo lavoro di Eros Ramazzotti, Ali e Radici. In basso il cantautore romano impegnato alla chitarra elettrica durante il trionfale concerto di Roma(2004)