lunedì 21 maggio 2007

USA in Iraq: la fine di un impero?





A più di quattro anni di distanza dall'inizio della seconda guerra in Iraq i risultati per gli americani si presentano alquanto magri e deludenti, tanto da causare un crollo di consenso per l'amministrazione Bush e una netta contrarietà alla guerra sia da parte della gente( il 70% della popolazione è contrario) sia da parte del Congresso. E' emblematico il fatto che il Presidente nell'ultimo mese abbia dovuto mettere per ben due volte il veto per non vedersi ridotti i finanziamenti per la missione militare in Iraq. Anche dal punto di vista economico le cose non vanno benissimo visto che si parla di spese che ammontano ad 8 miliardi di dollari al mese spesi per le operazioni militari.

E che dire del sentimento anti americano diffusosi in Medio Oriente tra le masse arabe che, almeno fin'ora, non hanno visto i marines come portatori di benessere e democrazia?

Perché allora gli americani si ostinano a restare in Iraq nonostante tutto ciò e nonostante nè sono state trovate armi di distruzione di massa e nè sia stato provato nessun chiaro legame tra Saddam Hussein e il terrorismo? La difesa degli interessi economici nell'area del medioriente è sicuramente il motivo più chiaro e più visibile per la permanenza delle truppe americane in Iraq ed un eventuale ritiro non permetterebbe un controllo diretto sulle risorse irachene.

La presenza americana in Iraq è, a mio parere, la logica continuazione del disegno che gli USA iniziarono nel 1945 quando il presidente Roosvelt siglò un accordo con il Re saudita Abd al-Aziz Ibn Saud che garantiva la difesa americana del Re contro nemici interni ed esterni. La creazione dello stato di Israele in Palestina nel 1948 fu un altro pezzo di questo disegno. Più tardi, in conseguenza all'invasione sovietica dell'Afghanistan, nacque la c.d. dottrina Carter. Ma aldilà delle ragioni economiche ci sono da considerare almeno altri due aspetti, dei quali il primo è la sempre più grande esigenza di sicurezza interna ed internazionale maturata dopo l'11 settembre ed il secondo è costituito dal tentativo degli USA di ristabilire un nuovo equilibrio mondiale, volendo dimostrare una chiara leadership anche in Medio Oriente.

L' Europa che avanza (seppurre a rilento), la crescita economica della Cina che non si arresta, il tentativo di rinascita della Russia di Putin e la stessa crisi economica interna agli USA, sono congiunture che mettono fretta nell'accaparrare risorse, portando gli Stati Uniti a continuare una guerra, probabilmente persa in partenza. Dal punto di vista strategico, valeva la pena rovesciare il regime di Saddam Hussein così drasticamente?

A mio parere, la condanna a morte dello stesso ha fatto crescere non solo il sentimento anti americano (specie nei sunniti), ma ha creato anche un vuoto politico ed una confusione tale che non erano nemmeno immaginabili, nel seppure discutibile, regime del rais. Una così grande destabilizzazione dell'area come verrà riequilibrata? E quali strategie adotteranno gli americani dopo Bush?

Sotto questi interrogativi mi nasce un dubbio: siamo forse all'inizio della fine di un impero? Vorrei chiudere sottilineando l'aspetto umanitario e ricordando che hanno perso la vita in questa triste guerra non solo migliaia di soldati, sia della coalizione chee iracheni, ma anche e sopruttutto donne e bambini (le cifre parlano di 600.000 bambini sotto i 5 anni morti).

Nel video: prime fasi di attacco della seconda guerra del golfo.
Nelle foto: militare statunitense durante le operazioni sul campo nel deserto iracheno, cartina rappresentante la disposizione geografica dei giacimenti di idrocarburi e degli oleodotti
in Iraq.

10 commenti:

piesal ha detto...

Vorrei farti i miei complimenti. Di certo si tratta di un post che fa riflettere...

Antonio Candeliere ha detto...

La repubblica Irachena è stata da sempre afflitta da problemi di stabilità politica e sicurezza derivanti soprattutto da differenze etniche e religiose e fomentate da interessi economici e lotte per il potere. E’ impossibile a mio avviso controllare tutte le anime del paese, che a stento e con i suoi metodi era riuscito a fare Saddam.
Per gli Americani i nuovi problemi che si sono aperti non sono solo la guerra infinita, ma già nel secondo mandato Bush sono intervenuti altri fattori di decadenza dell’Impero, vedi il tentativo di ricucire con i paesi europei la mancata collaborazione in Iraq, l’attribuzione all’Europa di un ruolo guida nei Balcani e nella crisi mediorientale e non da ultimo, la rinascita della federazione Russa.
Credo che il declino della politica americana nel mondo sia sotto gli occhi di tutti.
Hai fatto un’analisi veramente attenta e precisa e mi hai dato anche lo spunto per approfondire l’argomento dal punto di vista del Diritto Internazionale Umanitario e dal mancato rispetto da parte degli USA delle Convenzioni di Ginevra.
Auguri per il nuovo blog che sono certo sarà ricco di contenuti interessanti!

Francesco Candeliere ha detto...

x piesal:mi fa piacere che hai ritenuto il mio primo articolo pubblicato interessante.Grazie per avermi visitato.

Francesco Candeliere ha detto...

x antonio:sono d'accordo con te;le convenzioni di Ginevra spesso non sono state rispettate in questa guerra dagli americani.La stessa condanna a morte del rais é molto discutibile da questo punto di vista. Ma,come sai benissimo purtroppo, le guerre sono piene di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità e la cosa mi addolora ma non mi meraviglia.Grazie Antonio per aver apprezzato il mio primo post e averlo ritenuto interessante.

Marco Paperini ha detto...

Leggo e commento solo ora il tuo primo post.
In realtà la mia idea è sostanzialmente diversa da quello che sostieni tu: credo fermamente che in Iraq si sia avuto "l'antipasto" di ciò che sarà il mondo a venire, ossia una globale "guerra-fredda" tra Usa e i vari Europa, Onu e chi piu ne ha piu ne metta.
Abbiamo visto bene che come potenza nessuno riesce a stare dietro agli Usa: a ben vedere sono, allo stato delle cose, l'unica superpotenza in grado di dettar legge come e dove egli voglia. C'è però tutta una parte di mondo (Onu in primis, ma anche europa, Cina, India , perchè no ....) che gli stà alle calcagna, sicura di mettere gli Usa in imbarazzo e pronta a giocare con loro la battaglia politica.
In definitiva non credo assolutamente sia la fine di un impero, bensì l'inizio di una nuova era, dove gli Usa si ritroveranno inesorabilmente da soli, sempre piu spesso uno contro tutti, buono contro cattivo, americani contro anti-americani.

Francesco Candeliere ha detto...

Sicuramente quello che fai notare ,caro Marco,è molto interessante.Certo che dal punto di vista economico,della politica interna e della politica estera la situazione degli Usa non è del tutto felice.Gli scandali finanziari e il fallimento di imprese chiave del sistema economico,l'aumento del debito pubblico(si prevede che nel 2010 sia del 50% del Pil:un collasso),il terrorismo che sovraespone a livello mondiale e la concorrenza stessa,che tu citavi, di tanti altri paesi crescenti, proiettano gli Usa in un vicolo che potrebbe,(ripeto potrebbe),diventare cieco e senza ritorno.

Anonimo ha detto...

Ciao Francesco, anch'io alcuni mesi fa, vedevo un'affievolirsi dell'impero americano.
Ma alla luce delle difficoltà che Putin or ora sta avendo nella politica internazionale, alla luce delle varie rivolte pilotate dagli U.S.A. nei paesi dell'ex unione sovietica e degli attentati creati ad arte in mezzo mondo, temo che quest'impero statunitense, ne vuole di tempo per cadere!
Un saluto e complimenti per il blog.

Francesco Candeliere ha detto...

x Edgar: ciao Edgar e benvenuto nel mio blog.Credo che tu abbia ragione nell'affermare che il crollo degli Usa sicuramente non è una cosa imminente.Certo che alcuni fatti fanno pensare almeno all'inizio di una fine:dalla seconda guerra mondiale in poi non ha vinto più una guerra,l'economia interna scombussolata dagli scandali finanziari,il debito pubblico crescente,l'antiamericanismo diffuso e la concorrenza di alcuni colossi(Cina,India ecc.).Grazie di essere passato,a presto.

Anonimo ha detto...

Ciao e a presto.

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)