lunedì 18 giugno 2007

Gay Pride: alla gente comune non importa nulla.

Drag queen con le piume e gladiatori a dorso nudo, signori di mezza età mano nella mano e ragazze che esibiscono baci lesbo, trans brasiliani con cesti di frutti in testa, professionisti in giacca, diavoli, angeli, farfalle e figure di ogni tipo che inneggiano contro il vaticano.

C' è di tutto a Roma, al Gay Pride 2007, evento che alcuni giornali e telegiornali hanno voluto fare apparire come "normale" e come se tale sentimento fosse difeso dalla maggior parte della gente.
Riferendosi alla manifestazione così recitava il titolo di un famoso quotidiano nazionale "Il bel Paese"!!! Chissà cosa avrà visto di bello in quella manifestazione e per chi era bella Roma in quelle condizioni!!! Chissà di quale Paese parlava!! Sicuramente non era bello ne per me e ne (ritengo) per maggior parte della gente comune.

Ma vi sembra possibile che gli italiani non abbiano argomento più importante da discutere che di Gay Pride e di Luxuria? E' vergognoso e surreale l'eco che a questo squallido appuntamento hanno dato televisioni e autorevoli giornali "piazzando" la notizia addirittura in prima pagina. Sembra che il problema più importante degli italiani sia diventato all'improvviso se due persone dello stesso sesso possono stare insieme o no, come una questione seria, di vita e di morte!!! Sembra che l' Italia possa veramente permettersi il lusso di poter affrontare tali probemi, a mio parere assolutamente secondari, trascurando i veri problemi che stanno facendo deragliare quella vecchia locomotiva del nostro paese.
E' mai possibile che in un paese civile o presunto tale, non si faccia altro che parlare di Pacs, Dico, Coppie Gay, Diritti Gay etc.? Niente contro la manifestazione, che comunque non condivido. Ritengo che stia peggiorando di anno in anno, assumendo sempre più le sembianze di una carnevalata penosamente provocatoria e pervertita. Scandalosi gli slogan contro il Vaticano (forse a qualcuno non è chiaro che la dottrina ecclesiastica si basa su idee assolute non opinabili).

Quello che contesto è il forte eco che si è dato alla manifestazione dal punto di vista politico e mediatico.
Quaranta carri allegorici, cinquanta associazioni che hanno dato la loro adesione, il patrocinio del governo, dirette televisive etc.
Ma non vi sembra una presa in giro? Non vi sembra che si cerchi volontariamente di farci perdere di vista i veri problemi del Paese? Ma quando veramente i "nostri" politici, questa banda di scalmanati, cominceranno a parlare dei problemi reali della gente comune? Quando Pecoraro Scanio sarà fautore di manifestazioni per il problema rifiuti in Campania e per lo smaltimento di scorie abusive che ogni giorno la 'ndrangheta scarica nei mari di Calabria? Quando i sindacati bloccheranno il paese per la questione delle morti sul lavoro? Quando si affronterà il problema del precariato per i giovani che vogliono permettersi il lusso di crearsi una famiglia "normale"? E quando si metterà sulle prime pagine di tutti i giornali che gli stipendi che percepiscono i nostri carissimi politici sono i più alti del mondo? E della gente che non arriva più a fine mese, quando se ne parla? E del problema immigrazione? La gente non ne può più degli appelli di Pecoraro Scanio, di Boselli che non sa fare altro che pungolare il governo sulla questione degli omosessuali e di Grillini che definisce gli omosessuali i " partigiani della liberta". Volevo ricordare che a fine mese non si ci arriva parlando di Gay Pride, né ascoltando qualche bella parolina sugli extracomunitari, né partecipando con tre membri del governo alla manifestazione di Roma!!!

Vorrei concludere dicendo che a me, come alla maggior parte della popolazione italiana (elettrìci, elettori, cittadini e contribuenti del canone RAI), non importa assolutamente nulla di come si svolgano manifestazioni di questa risma. Sono altresì convinto che la politica ed i media, anziché indugiare su questi penosi carnevali e sui falsi problemi, dovrebbero assecondare le questioni che interessano drammaticamente la gran parte della persone. La stragrande maggioranza delle persone si sente tradita in quanto vede i dibattiti sul futuro del Paese orientati verso i capricci di una minoranza, tendenti alla presunzione di rappresentare la normalità.

Nelle foto: alcune delle immagini della manifestazione ritenuta un esempio di normalità, due dei ministri presenti alla manifestazione, immagine della tragedia di Campello sul Clitunno (costato la vita di quattro onesti lavoratori), ambiente di lavoro per il "futuro radioso dei giovani".

sabato 9 giugno 2007

The Beatles: una leggenda infinita


Ne é passato di tempo da quel 1963 anno in cui uscì il primo album dei Beatles (Please, Please Me) e da allora chi di noi o dei nostri genitori non ha mai canticchiato o fischiettato una canzone dei Beatles o addirittura non l'abbia fatta diventare una colonna sonora dei ricordi della propria vita? Eh si, tutti noi abbiamo nostalgia di quei quattro ragazzi di Liverpool, che in poco meno di dieci anni di carriera musicale produssero una vasta discografia e che ancora oggi non si sa quanti milioni di dischi hanno venduto. Cosa avrebbero creato se nel 1970 non si fossero sciolti? se Lennon non fosse morto (assassinato nel 1980) ci sarebbe stata la possibilità di rivederli di nuovo insieme dopo il celebre scontro dualistico con Paul McCartney? Ci sarebbe ancora la loro storica rivalità con i loro "fedeli nemici" Rolling Stones? (che comunque guidati da un assatanato Mick Jagger ancora oggi dicono la loro....)

Una cosa però é certa: i Beatles furono il gruppo più rivoluzionario della storia. Su di essi è stato scritto di tutto e sono nate leggende. Certuni dicono che la storia della musica vada valutata prendendoli come punto di svolta (prima dei Beatles, dopo dei Beatles).
Essi stravolsero il modo di fare musica di quegli anni.

L'album Sgt. Pepper Lonely Heart's Club Band fu un vero e proprio capolavoro musicale, con incursioni nella musica psichedelica e ricco di novità talmente grosse da essere considerato da alcuni critici uno dei migliori album di tutti i tempi..A quarant'anni dalla sua uscita, ancora oggi, i critici della musica trovano in quell'album delle novità clamorose per l'epoca. Fra tutte la famosa "reprise", cioé la ripresa del primo brano durante il corso dell'album con un testo diverso e solo con il ritornello uguale.
E come non ricordare il White Album? un altro capolavoro che nella sua ricercatezza appare incredibilmente semplice la pura antitesi del precedente citato. Trenta canzoni in ottantaquattro minuti di musica vera. La sua copertina, appunto bianca, mette in evidenza la netta contrapposizione a Sgt. Pepper's Lonely Heart's Club Band che aveva avuto nei colori sgargianti della copertina una grande novità. E ancora, canzoni come Michelle, Hey Jude, Let It Be, Yesterday, rimarranno per sempre nella storia ed i loro concerti, dove le urla e le grida dei fans inondavano completamente le loro voci, sono cose uniche e irripetibili.

Aldilà della grande rivoluzione musicale, per la quale sarebbe da dire ancora tanto e che non conosce limiti temporali, i quattro scarafaggi apportarono una vera e propria rivoluzione culturale influenzando mode, costumi e comportamenti, incarnado in pieno tutto quel movimento culturale che si ebbe negli anni '60 diventandone i simboli. Con questa splendida considerazione James Miller nel suo libro del 1999 Flowers in the Dustbin, definisce i Beatles: "più che canzoni o musica offrivano al mondo se stessi - non come un'opera d'arte doveva servire da specchio profetico,
, ma come una rappresentazione spontanea, inizialmente quasi inconsapevole, di nuovo tipo di cultura, una controcultura come sarebbe stata chiamata più tardi: una cultura di prescrittiva giovanilità, affidata non alla ragione o alla bellezza o a un assennato buon gusto, ma piuttosto alla fantasia, alla libertà, e al piacere, meglio se più folle".


Questo erano i Beatles, quattro ragazzi nei quali i giovani si identificavano, che indussero la loro musica a divenire un fenomeno di massa. Un mito che influenzerà, non solo tutto il rock e il pop dell'epoca ma anche le culture del tempo e quelle future. Tale condizionamento sarà così evidente da meritare una citazione su qualsiasi libro di storia contemporanea e addirittura le onoreficenze della regina Elisabetta II. A quanto pare, per godere del favore dei più giovani, la monarchia inglese non esitò a nominarli baronetti.

In questi giorni Paul McCartney pubblica il suo nuovo lavoro (Memory almost full) che segna un ritorno secco alle origini. Infatti ha presentato il suo nuovo lavoro all'Electric Ballroom di Londra. Paul non riparte da uno stadio ne da un palazzetto ma da un piccolo ambiente nel quale mille persone assisteranno al suo spettacolo, quasi dimostrando nostalgia dei primi passi dei quattro scarafaggi al Cavern Club, il famoso locale dove i Beatles iniziarono a raggiungere fama locale.
Anche lui, immagino, avrà nostalgia come tutti noi dei suoi mitici compagni di viaggio. Buona fortuna all'ex Beatle per questo nuovo lavoro che sicuramente ci riserverà delle sorprese positive!!!!!!!


La genialità di Lennon, la concretezza di Paul, la giovialità di Ringo e la creatività di Harrison rimarranno per sempre nei nostri cuori, nelle nostre orecchie e nella storia della musica, avendo creato dal nulla una leggenda infinita che non conosce confini temporali.

Solo dopo averli conosciuti a fondo ho capito la risposta datami un mio carissimo cugino , fan sfegatato dei Rolling Stones, un tipo che all'epoca viveva alla lettera la rivalità tra i due gruppi , quando da bambino gli chiesi: "Maurizio chi erano i Beatles?" E lui se ne uscì con un laconico:" maghi di passaggio"!!!!
Pare che volesse dire:" meglio che mio cugino non li conosca, se ne innamorerà"... quasi intimorito che mi piacessero più degli Stones!!

E le sue ansie, legate ad una mia precoce contaminazione dalla Beatlemania, diventarono realtà. Infatti, ascoltando per la prima volta Let It Be, rimasi incantato per sempre dalla musica dei quattro ragazzi di Liverpool.

NEL VIDEO: CLIP DELLA CANZONE SGT. PEPPER LONELY HEART'S CLUB BAND.
NELLE IMMAGINI: LE DUE COPERTINE CONCETTUALMENTE ANTITETICHE; LA PRIMA DELL'ALBUM SGT. PEPPER, LA SECONDA DEL "WHITE ALBUM".