domenica 28 ottobre 2007

Il gatto,la volpe e il solito centro

In questi giorni di intensa effervescenza politica, mentre il governo sembra al capolinea e il Partito Democratico irrompe sulla scena politica, i nostri politicanti continuano a massacrare in continuazione la democrazia. Abilmente aggirando l'ostacolo dell' antipolitica, ancora una volta dimostrano quotidianamente il loro poco interesse al bene del paese e come se nulla fosse continuano a difendere le loro poltrone, incuranti della voce del popolo comune.

Il caso Why not ha messo sotto inchiesta Mastella e Prodi. Sacrosanto è il diritto dei magistrati di procedere e fare chiarezza su chi è colpevole e su chi è innocente, scandaloso è il tentativo di voler togliere a De Magistris l'inchiesta.
Ma siamo in Italia e quando vengono toccati i politici succede il finimondo. Niente di nuovo, non ci scandalizziamo di nulla: è il solito centro, lo stesso che ha fatto credere agli italiani di essere ricchi, per cinquant'anni, lo stesso che oggi reclama il potere attraverso le persone di Mastella e Casini.(almeno un tempo c'era Andreotti!!!!).
Why not ci ribadisce che al centro, nei cosiddetti partiti cattolici, la cultura della corruzione è sempre esistita come "tappa buchi" delle situazioni difficili.

Ma quello che mi fa paura è che in tutto questo rumore mediatico, che si intreccia con l'antipolitica, venga preso questo episodio come il più grave esistente nella nostra politica e ci si dimentica spesso dei personaggi chiave del nostro sistema politico che l'antipolitica la fanno tutti i giorni con la loro astuzia nel voler mantenere il loro potere con i denti.

I due personaggi appunto su cui volevo concentrare l'attenzione sono Berlusconi e D'Alema ribattezzati da me il gatto e la volpe.
Difficilmente i due si lanciano degli attacchi diretti e qualcuno dice che la causa di questo sia la loro appartenenza comune alla Massoneria.Chiaro, D'Alema non può parlare tanto male di Berlusconi altrimenti il suo o gli altri governi di centrosinistra avrebbero dovuto risovere il conflitto d'interesse che a quanto pare non conviene a nessuno.
Ma ditemi un pò:vi ricordate il caso Telecom Serbia e gli sporchi intrighi che lo stesso D'Alema e Prodi fecero?
Vi ricordate la tentata scalata Unipol alla Bnl? Dove sono finite le centinaia di intercettazioni telefoniche? Non era l'Unità che si scagliava un giorno si e un altro pure contro la Forleo per difendere D'Alema (e Fassino?)
E cosa ne pensate dei bombardamenti in Serbia, quando per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, aerei italiani presero parte attiva ad una guerra, riducendo Belgrado un colabrodo?
Chi era il Presidente del Consiglio di allora? non era forse il pacifista D'Alema?
Per non parlare di tangentopoli e delle cooperative rosse.........quando giustamente un sistema fu abbattuto ma altrettanto ingiustamente furono lasciati impuniti noti esponenti del PCI tra i quali l'attuale Ministro degli Esteri.
E delle presunte tangenti prese da D'Alema sulle frequenze umts, di cui parlava il pentito Campanella, ex consulente di Cuffaro? Tutto sepolto, niente rumore mediatico e Massimino sempre lì, a muovere i fili del centro sinistra.

Dall'altra parte l'abile Berlusca. Lui si..... Nella sua enorme intelligenza ci sta pure che in pochi anni abbia imparato bene il mestiere di politico. Che ne dite del fatto che è stato indagato per mafia, falso in bilancio, frode fiscale, corruzione giudiziaria e la sua immagine è ancora lì, tutti i giorni a parlare di elezioni anticipate? Come se veramente le sorti del paese dipendessero da lui e da Forza Italia.
Certo su di lui quindici anni di gogna mediatica sono stati fatti.....e devo dire che soprattutto quando era Presidente del Consiglio anche quando pioveva gli si dava colpa!!!!!
Ma lui è sempre lì, a difendere i propri interessi e probabilmente, se il Governo cadrà a breve, sarà di nuovo il candidato del centro-destra!!! Alla faccia dei giovani che vogliono fare politica.

Tutte le vicende che sopra ho citato brevemente vi sembrano meno gravi di Whynot? Allora, perché di Mastella se ne chiede la testa e questi due personaggi, uno in prima fila e l'altro sotto il falso velo del Partito Democratico, tendono a muovere i fili della politica italiana?
Non vi sembra si dovrebbero crocifiggere prima loro, i più importanti esponenti dei maggiori partiti d'Italia, e dopo il capo di un partito che rasenta il 2%.
Perchè la gogna mediatica non viene fatta per d'Alema?


Non ci facciamo più infinocchiare e non facciamo la figura delle allodole. La confusione che loro stessi vogliono creare non ci deve accecare gli occhi.
Mastella deve andare a casa!!!!!! Ma la scala si sale gradino per gradino e certamente prima di lui devono andare a casa altri, primi tra tutti politicanti di basso profilo come D'alema e Berlusconi.
Volevo concludere questo post con una favola del saggio Esopo.

ESOPO - IL PESCATORE BATTE L'ACQUA


Un pescatore pescava in un fiume. Dopo aver teso le reti e sbarrato la corrente dall’una all’altra riva, batteva l’acqua con una pietra legata a una funicella, perché i pesci, fuggendo all’impazzata, andassero ad impigliarsi tra le maglie. Vedendolo intento a quest’operazione, uno degli abitanti del luogo si mise a rimproverarlo perché insudiciava il fiume e rendeva loro impossibile di bere un po’ d’acqua limpida. E quello rispose: "Ma se non intorbido così l’acqua, a me non resta che morir di fame".
Così anche negli Stati, per i demagoghi gli affari vanno bene specialmente quando essi son riusciti a seminare il disordine nel loro paese.

Nel video il Sig.Grillo che analizza perfettamente la situazione. Nelle foto il gatto e la volpe felici cantanti e un auspicio affinchè i politici si occupano del paese.

sabato 20 ottobre 2007

Democrazia calpestata

Vogliono decapitare i blog con il disegno di legge Prodi-Levi. Un altro colpo di antipolitica alla democrazia e alla libertà di chi, senza bavagli, vuole portare avanti le proprie idee pubblicamente. Un'altra dimostrazione che da anni viviamo nella dittatura di un aristocrazia che ogni giorno con la sua arroganza massacra la democrazia.
Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sono tutti d’accordo!!!!!!

Nella foto: strumento molto caro ai nostri politicanti per salvare le proprie poltrone

martedì 16 ottobre 2007

Iran:donne al margine

Pochi giorni fa discutendo con una ragazza iraniana per la prima volta ho avuto la testimonianza diretta di quanto sia drammatica la condizione delle donne in quelle zone del mondo dove le leggi coraniche, con l'ausilio dei sistemi politici, massacrano quotidianamente la libertà di milioni di donne, rendendole dei semplici strumenti di riproduzione.
Da qui il motivo di questo post, per rendere omaggio alla dignità di Mitra, che pur di vivere la propria libertà ha lasciato in Iran tutto quello che aveva, con la speranza di ritornare in futuro e di trovare qualcosa di cambiato.

"Vivevo in una famiglia media, i miei mi permettevano quasi tutto, ma ero una persona morta interiormente. Per fortuna non ho vissuto direttamente drammi familiari di un certo tipo, mio padre viveva la sua religiosità senza imporla, come un fatto privato.
Ma ho delle amiche che vivono dei drammi familiari incredibili. Alcune di loro non hanno il coraggio di andar via nonostante vengano maltrattate, anche fisicamente, tutti i giorni. Altre, anche quelle che stanno meglio, devono comunque sottostare a certe regole imposte dagli uomini della famiglia, dal Corano e dalla società.
Ad esempio portare il Chador obbligatoriamente, occuparsi solo delle faccende di casa, soddisfare i bisogni sessuali dei loro uomini.
Tutti i tipi di aspirazione sono bloccate sul nascere e anche a casa mia si temeva che io (donna) avrei avuto delle idee da far valere nella società.
Anche chi non vive delle violenze fisiche, vive in pessime condizioni psicologiche, è quasi come stare in una cappa buia dalla quale le proprie idee non possono uscire".

Mitra ha le mani ruvide e screpolate, lava piatti in un ristorante e si occupa delle pulizie dello stesso:"ma preferisco fare questo e poter esprimere sempre la mia opinione anche se sbagliata, senza aver paura di essere condannata solo per le mie idee. Perchè la teocrazia è questa: se sostieni qualcosa di contrario al regime teocratico la polizia ti mette in carcere.
Si davvero.........è capitato ad una sorella di mio padre che d'avanti al mercato di Teheran, in una crisi di nervi, ha buttato il chador a terra in segno di stizza verso il marito. Non solo è stata malmenata dallo stesso ma anche sbattuta in carcere dalla polizia, con il felice consenso dello stesso marito. Lo chador è uno dei simboli dell'Iran e del Corano. Per me rappresentava uno strumento di oppressione per altre donne simboleggia, tutt'ora, una garanzia di libertà e di protezione".

Ricordando l'episodio della zia lo sguardo le diventa triste e nei suoi occhi si nota chiaramente una rabbiosa e malinconica lucidità :"non posso pensare che una persona attiva e piena di idee come mia zia da quel momento in poi sia diventata un corpo morto, una persona in preda alla paura di dire cose contrarie a quelle del marito(marito di altre tre donne in osservanza della poligamia).
Per non parlare di tutte le volte che il marito la massacrava di botte senza essere condannato nè dalla legge nè dai vicini. Tante volte ho temuto che la uccidesse, come capita a tante altre donne tutti i giorni. La migliore amica di mia madre è stata una di queste, morì in ospedale dopo essere stata massacrata di botte dal marito".

Si ferma respira profondamente:"la maggior parte delle donne è come mia zia, vive violenze domestiche senza poterle denunciare e senza rendersi conto che tutto ciò è illecito. Le donne vivono ai margini della società, senza essere considerate come una risorsa positiva per il paese.
Nelle famiglie più povere spesso finiscono per prostituirsi.I vicoli di Teheran sono colmi di giovani prostitute. Esse svolgono la loro attività nelle case per evitare rischi.
Una mia amica dopo anni di prostituzione ha cercato di suicidarsi piu volte e ora vive in una comunità di recupero.
Le donne in Iran si suicidano tre volte più degli uomini e il suicidio è diventata una delle prime cause di morte. Inoltre negli ultimi anni sono aumentate lapidazioni, torture e fustigazioni pubbliche ai danni di esse".

In faccia le si legge la sua lucida rabbia e l'orgoglio di essere donna e di avere scelto di andare via: "non sono una femminista esagerata ma credo che la donna, per un paese che crede nel progresso, abbia un ruolo fondamentale, apporti più fantasia e partecipi in pieno all'evoluzione della società, naturalmente mantenendo il proprio ruolo fondamentale nella famiglia.
Non capisco perchè i paesi islamici, un tempo faro della civiltà, (sumeri, assiri, babilonesi, persiani), da Maometto in poi abbiano avuto un regresso e non abbiano partecipato pienamente al processo di evoluzione del pianeta. Non voglio dire, ma la medicina, l'astrologia, la giurispudenza hanno sempre avuto una certa importanza nelle nostre terre, ma oggi.....E' da secoli che non si fanno scoperte scientifiche. Da noi il progresso si è fermato e di questo le prime a farne le spese sono le donne".

Deduco un pò di nostalgia in queste parole e glielo faccio notare, lei capisce e risponde:"certo che ho nostalgia dei posti che ho lasciato, come ogni essere umano ha nostalgia della casa in cui è nato. Però, quando penso a certi diritti negati alle donne, considerati come fatti normali, mi ritengo fortunata di essere andata via da quei luoghi. Non nascondo di sognare spesse volte casa e di pensare ad essa ogni giorno. A volte inconsciamente mi pare di sentire certi odori che me la ricordano. Non nascondo di avere dentro al mio cuore la speranza che anche in Iran, come in tante altre parti del mondo, le donne possono godere di certi diritti e di certe libertà senza correre alcun rischio".
Spero che un giorno le speranze di Mitra diventeranno realtà e che i milioni di donne che , ancora oggi vivono in condizioni medioevali o peggio, riescano a trovare un pò di luce nelle tenebre quotidiane in cui vivono.

Nelle
foto: Donne iraniane, scena di impiccagione di una donna, scena di violenza su donne iraniane durante una manifestazione,
alba a Teheran