sabato 9 giugno 2007

The Beatles: una leggenda infinita


Ne é passato di tempo da quel 1963 anno in cui uscì il primo album dei Beatles (Please, Please Me) e da allora chi di noi o dei nostri genitori non ha mai canticchiato o fischiettato una canzone dei Beatles o addirittura non l'abbia fatta diventare una colonna sonora dei ricordi della propria vita? Eh si, tutti noi abbiamo nostalgia di quei quattro ragazzi di Liverpool, che in poco meno di dieci anni di carriera musicale produssero una vasta discografia e che ancora oggi non si sa quanti milioni di dischi hanno venduto. Cosa avrebbero creato se nel 1970 non si fossero sciolti? se Lennon non fosse morto (assassinato nel 1980) ci sarebbe stata la possibilità di rivederli di nuovo insieme dopo il celebre scontro dualistico con Paul McCartney? Ci sarebbe ancora la loro storica rivalità con i loro "fedeli nemici" Rolling Stones? (che comunque guidati da un assatanato Mick Jagger ancora oggi dicono la loro....)

Una cosa però é certa: i Beatles furono il gruppo più rivoluzionario della storia. Su di essi è stato scritto di tutto e sono nate leggende. Certuni dicono che la storia della musica vada valutata prendendoli come punto di svolta (prima dei Beatles, dopo dei Beatles).
Essi stravolsero il modo di fare musica di quegli anni.

L'album Sgt. Pepper Lonely Heart's Club Band fu un vero e proprio capolavoro musicale, con incursioni nella musica psichedelica e ricco di novità talmente grosse da essere considerato da alcuni critici uno dei migliori album di tutti i tempi..A quarant'anni dalla sua uscita, ancora oggi, i critici della musica trovano in quell'album delle novità clamorose per l'epoca. Fra tutte la famosa "reprise", cioé la ripresa del primo brano durante il corso dell'album con un testo diverso e solo con il ritornello uguale.
E come non ricordare il White Album? un altro capolavoro che nella sua ricercatezza appare incredibilmente semplice la pura antitesi del precedente citato. Trenta canzoni in ottantaquattro minuti di musica vera. La sua copertina, appunto bianca, mette in evidenza la netta contrapposizione a Sgt. Pepper's Lonely Heart's Club Band che aveva avuto nei colori sgargianti della copertina una grande novità. E ancora, canzoni come Michelle, Hey Jude, Let It Be, Yesterday, rimarranno per sempre nella storia ed i loro concerti, dove le urla e le grida dei fans inondavano completamente le loro voci, sono cose uniche e irripetibili.

Aldilà della grande rivoluzione musicale, per la quale sarebbe da dire ancora tanto e che non conosce limiti temporali, i quattro scarafaggi apportarono una vera e propria rivoluzione culturale influenzando mode, costumi e comportamenti, incarnado in pieno tutto quel movimento culturale che si ebbe negli anni '60 diventandone i simboli. Con questa splendida considerazione James Miller nel suo libro del 1999 Flowers in the Dustbin, definisce i Beatles: "più che canzoni o musica offrivano al mondo se stessi - non come un'opera d'arte doveva servire da specchio profetico,
, ma come una rappresentazione spontanea, inizialmente quasi inconsapevole, di nuovo tipo di cultura, una controcultura come sarebbe stata chiamata più tardi: una cultura di prescrittiva giovanilità, affidata non alla ragione o alla bellezza o a un assennato buon gusto, ma piuttosto alla fantasia, alla libertà, e al piacere, meglio se più folle".


Questo erano i Beatles, quattro ragazzi nei quali i giovani si identificavano, che indussero la loro musica a divenire un fenomeno di massa. Un mito che influenzerà, non solo tutto il rock e il pop dell'epoca ma anche le culture del tempo e quelle future. Tale condizionamento sarà così evidente da meritare una citazione su qualsiasi libro di storia contemporanea e addirittura le onoreficenze della regina Elisabetta II. A quanto pare, per godere del favore dei più giovani, la monarchia inglese non esitò a nominarli baronetti.

In questi giorni Paul McCartney pubblica il suo nuovo lavoro (Memory almost full) che segna un ritorno secco alle origini. Infatti ha presentato il suo nuovo lavoro all'Electric Ballroom di Londra. Paul non riparte da uno stadio ne da un palazzetto ma da un piccolo ambiente nel quale mille persone assisteranno al suo spettacolo, quasi dimostrando nostalgia dei primi passi dei quattro scarafaggi al Cavern Club, il famoso locale dove i Beatles iniziarono a raggiungere fama locale.
Anche lui, immagino, avrà nostalgia come tutti noi dei suoi mitici compagni di viaggio. Buona fortuna all'ex Beatle per questo nuovo lavoro che sicuramente ci riserverà delle sorprese positive!!!!!!!


La genialità di Lennon, la concretezza di Paul, la giovialità di Ringo e la creatività di Harrison rimarranno per sempre nei nostri cuori, nelle nostre orecchie e nella storia della musica, avendo creato dal nulla una leggenda infinita che non conosce confini temporali.

Solo dopo averli conosciuti a fondo ho capito la risposta datami un mio carissimo cugino , fan sfegatato dei Rolling Stones, un tipo che all'epoca viveva alla lettera la rivalità tra i due gruppi , quando da bambino gli chiesi: "Maurizio chi erano i Beatles?" E lui se ne uscì con un laconico:" maghi di passaggio"!!!!
Pare che volesse dire:" meglio che mio cugino non li conosca, se ne innamorerà"... quasi intimorito che mi piacessero più degli Stones!!

E le sue ansie, legate ad una mia precoce contaminazione dalla Beatlemania, diventarono realtà. Infatti, ascoltando per la prima volta Let It Be, rimasi incantato per sempre dalla musica dei quattro ragazzi di Liverpool.

NEL VIDEO: CLIP DELLA CANZONE SGT. PEPPER LONELY HEART'S CLUB BAND.
NELLE IMMAGINI: LE DUE COPERTINE CONCETTUALMENTE ANTITETICHE; LA PRIMA DELL'ALBUM SGT. PEPPER, LA SECONDA DEL "WHITE ALBUM".

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh che dire i Beatles sono storia...ma per me sempre attuale, perchè una loro canzone non ha tempo!!! Eh si anche a me Let it be ha fatto quell'effetto!bel blog! ciao!

Francesco Candeliere ha detto...

X marina:grazie di essere passata.Si, i Beatles sono storia e lo saranno per sempre per noi tutti, giovani e non.Ciao, a presto!!

Anonimo ha detto...

Bella cosa ragazzo, grazie per la visita dalle nostre parti.

Oggi parlavo con un ragazzo "esperto" in materia: dietro al genio del gruppo, stava George Harrison o questi era prevaricato dal magico duo?

Ognuno aveva le sue versioni.

Anonimo ha detto...

Contraccambio la visita al tuo blog (anch'esso molto interessante) ... come vedi a 40 anni e passa, i Beatles sono anora capaci di far parlare di loro! ;-) Torna a farmi visita perchè parlerò ancora in futuro di Beatles!! Ciauz. Buong

Francesco Candeliere ha detto...

X Buong:Grazie di essere passato.Aspetto con interesse la tua prox pubblicazione sui Beatles.A presto.

Francesco Candeliere ha detto...

X Butel1:Beh,dire che dietro al genio dei Beatles ci fosse George Harrison mi sembra un pò esagerato.Sicuramente la critica considerò Harrison un autore raffinato ed elegante, ed essere considerato tale in mezzo a quei due mostri sacri sicuramente la dice lunga.Detto ciò, a mio parere, credo che fosse inevitabile essere oscurati da Paul e da John.Il fatto che consolida la tesi che i Beatles vissero sul talento e sul dualismo di McCartney e Lennon sono le loro carriere da solisti in cui vedo collocato Harrison dietro Paul e John.Comunque sia, sui Beatles rimarranno sempre degli interrogativi affascinanti che li renderanno x sempre immortali e appunto "UNA LEGGENDA INFINITA" .Grazie di essere passato, a presto.

Anonimo ha detto...

Eccomi qui! Bel post, sobrio ed appassionato.
Per quanto riguarda la figura di George Harrison nei Beatles devo ammettere che il compianto chitarrista era un gradino di sotto (o anche più) rispetto a Lennon & McCartney, ma i Beatles non sarebbero stati tali senza di lui. Ha influito enormemente sull'evoluzione stilistica del gruppo ed ha realizzato alcune delle canzoni più belle degli anni Sessanta, fra le quali Something, While My Guitar Gently Weeps e Within You Without You.
Ciao, alla prossima!
- Mat

Francesco Candeliere ha detto...

X MAT:Grazie di essere passato.Concordo: la figura di Harrison fu fondamentale per i Beatles dal punto di vista stilistico. Bellissima "Something",una delle mie preferite!!!

Anonimo ha detto...

ciao, ti ringrazio per le parole di apprezzamento che hai lasciato da me.

immagino che il mio pensiero in merito l'avrai intuito dal mio post.
come ebbe a dire John: il tricheco era Paul.
per il resto è, forse, impossibile aggiungere parole ai fiumi già scritti.

salute
S.

Francesco Candeliere ha detto...

x sahishin:certo che il dualismo Lennon-McCartney è stato l'asse portante dei Beatles.Magari senza che i due fossero così geni e nelo stesso tempo rivali, i Beatles avrebbero reso fatto molto meno.Si...,secondo me il segreto dei Beatles fu proprio in questo binomio tra Paul e John,(genialità-rivalità)!!!!!!!Grazie di essere passato, a presto.

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio vivamente per il tuo post...mi ha fatto un enorme piacere!
Ho visitato il tuo blog e ti faccio i miei complimenti,hai sintetizzato ottimamente la storia dei FAB4 in una pagina...
I Beatles furono,sono e saranno per sempre un punto di riferimento nell'immenso firmamento musicale...mai nessuno potrà ignorare la loro importanza nei confronti della musica e della cultura popolare!
Continua così,mi raccomando,il tuo blog e molto curato e ben scritto e torna a visitarmi ogni tanto!
A presto!!!

Francesco Candeliere ha detto...

x luigidelo84:grazie dei tuoi complimenti.Faccio di tutto per raccontare le cose come sono....Chiaramente in un blog di storia e attualità come il mio non potevo ignorare il fenomeno dei Beatles che come dici tu,giustamente furono,sono e saranno un punto di riferimento musicale per sempre.Grazie di tutto e a presto.

Francesco Candeliere ha detto...

Luigi scusa per aver scritto Luigidelo84,gaffe di tarda notte,a presto!!!

Anonimo ha detto...

Ciao, davvero un ottimo post! scritto molto bene ed e' molto interessante. Sei riuscito benissimo a riassumere "Chi sono i Beatles"......ancora complimenti.
Laik

Francesco Candeliere ha detto...

x laik:Grazie di essere passato.Come sai bene è difficile fare un post completo sui Beatles in due righe.Quindi ho cercato di fare del mio meglio...Grazie per i complimenti. A presto,ciao

Anonimo ha detto...

bè dire la genialità di Lennon e la concretezza di Paul. Forse nei Beatles è stato maggiore il genio di Paul che non di Lennon. Basti ricordare Sgt Pepper's, la musica orchestrale di A DAY IN THE LIFE, i tape loops di TOMORROW NEVER KNOWS, l'album REVOLVER, la scoperta dei primi accordi rivoluzionari in canzoni come FROM ME TO YOU e I WANT TO HOLD YOUR HAND. Sua l'idea di SHE LOVES YOU con la terza persona e lo YEAH divenuto cosi importante. I classici senza tempo come YESTERDAY, ELEANOR RIGBY, LET IT BE, HEY JUDE, YELLOW SUBMARINE, MICHELLE, SGT. PEPPERS, CAN'T BUY ME LOVE , HERE THERE AND HEVERYWHERE, PENNY LANE, WHEN I'M 64, SHE'S LEAVING HOME ecc. un genio senza tempo.