lunedì 10 settembre 2007

Criminalità: lo Stato non c'é

Gorgo al Monticano (TV) 21-08-07 Coppia di anziani custodi di una villa vengono barbaramente torturati e uccisi. Dopo alcuni giorni e un pò di rumore mediatico vengono arrestati gli assassini, due albanesi e un rumeno e peraltro si scopre che il capo banda era libero grazie all'indulto.

Ci risiamo, ancora vittime della criminalità. La cosa si ripete ancora e, in questi giorni di fine estate, sembra tutto normale e, tranne qualche piccolo rumore mediatico, la notizia non stupisce più, quasi come se i morti a causa della criminalità siano ormai entrati nella fisiologia del nostro paese.
Rapine, estorsioni, stupri sono ormai all'ordine del giorno, sotto l'occhio impotente del cittadino e sotto la pigrizia totale della politica che, chissà per quale motivo, non vuole far nulla per sradicare la micro e la macro criminalità.
Mentre in tutto il paese questure, comandi di polizia e carabinieri dicono che non ci sono neanche i soldi per la benzina e che gli strumenti per agire sono insufficienti, in tutto il territorio nazionale si percepisce chiaramente lo strapotere della criminalità ai danni dello Stato e della gente onesta.

In Calabria la 'ndrangheta continua nella sua corsa all'estorsione, che ormai rappresenta la voce di bilancio più redditizia(e nel frattempo i giovani emigrano fuori regione), mentre il ferragosto viene macchiato dalla terribile strage di Duisburg e come sempre il nome della regione si sente più per omicidi e cose simili che per il turismo estivo che avrebbe dovuto invadere quella straordinaria terra bagnata dal mare e ricca di monti incantevoli.

In Campania la camorra continua ad uccidere e a speculare, con la complicità dei politici, sulla questione rifiuti;
in Sicilia la mafia, sempre più collusa con la politica, rimane l' "istituzione" più potente della regione (nel frattempo per tutta l'estate in alcuni centri della regione non c'é l'acqua da bere).
Nel Nord e nel Centro Italia c'é invece una chiara emergenza microcriminalità.


Nelle città della Lombardia i residenti sono esasperati. Basti pensare alla situazione in Viale Monza a Milano, dove gruppi di extra comunitari hanno reso la zona il centro dello spaccio di droga della città.
Le cose non cambiano in Veneto, in Piemonte e nelle altre regioni dove rapine, stupri e spaccio sono fenomeni diffusissimi. Da qualche anno è nata la cosiddetta giustizia "fai da te", un mezzo a cui ricorrono i cittadini per sostituirsi allo stato e farsi giustizia da soli, il simbolo della non curanza dello stato verso questo fenomeno e dell'esasperazione da parte della gente comune.

Tutto ciò sotto l'occhio impotente e disinteressato dello Stato che ormai, evidentemente, non appoggia il cittadino.
La sicurezza dovrebbe essere una questione centrale per i nostri governi!! Non è possibile risolvere il problema dal punto di vista sociologico, come si sta cercando di fare ultimamente, inventando comunità, incontri e carezze per i criminali. Le vittime non sono i criminali ma sono i cittadini e le politiche rieducative, di tolleranza e di solidarietà non funzionano. Occorre il carcere duro e il poco rispetto verso questi criminali che inquinano la nostra società. C'é bisogno della politica "tolleranza zero".
La gente ha bisogno di vedere uno Stato più vicino, come punto di riferimento forte e vero, affinchè viva nella tranquillità e possa svolgere onestamente il proprio lavoro. Mi metto a ridere quando sento parlare dell'omertà come la causa maggiore di proliferazione delle varie mafie, in particolare in Sicilia e Calabria. Ma il cittadino, se vuole denunciare, a chi si deve rivolgere? a quale Stato? a quello che non c'é?

Che male hanno commesso quelle persone massacrate da quelle bestie? Ripeto, MASSACRATE......
Che ragione si potranno mai fare i familiari di queste povere vittime se non avere la soddisfazione che le forze dell'ordine hanno preso i veri colpevoli che magari presto saranno fuori dal carcere chissà per quale motivo.

Sarkozy, in Francia, ha sfidato la rivolta delle "banlieue" addirittura provocandoli con l'epiteto "feccia". Ha portato la sfida in casa loro e con l'atteggiamento di superpoliziotto ha avvertito:"con me, qui, si cambia pagina". Infatti, ha dedicato alle forze dell'ordine importanti voci di bilancio. Dunque politiche ferme e concrete. Non solidarietà e tolleranza.
Sicuramente nel nostro Paese una cosa del genere avrebbe fatto gridare all'estremismo, al fascismo e allo stato di polizia.
Sono convinto che la gente voglia uno stato forte e presente per risolvere la questione criminalità.

In questi giorni gli stessi politici fautori del recente indulto discutono del c.d. pacchetto sicurezza. Un'altra cosa all'italiana che dimostra la bassezza, la meschinita e la mediocrità della nostra classe politica. Ora sembra che nelle carceri ci sia più posto rispetto ad un anno fa quando furono liberati allo sbaraglio migliaia di criminali che oggi spacciano,violentano e uccidono per tutto il territorio nazionale!! Vedremo,le premesse sono raccapriccianti e preoccupanti visto che una parte dell'attuale maggioranza continua a reclamare solidarietà e tolleranza.

Processi più snelli con magistrati meno politicizzati e meno protagonisti, certezza e durezza della pena, costruzione di nuove carceri (anche se spartane), una presenza più massiccia di forze dell'ordine sul territorio, in particolare sulle zone più "inquinate", con più potere alle stesse, unite alla limitazione dei flussi migratori, potrebbero essere alcune delle soluzioni per risolvere il problema. Segnali indispensabili finalizzati a far riavvicinare la gente onesta alle istituzioni e alla politica e per dare, finalmente, il segno che lo stato difende e protegge l'onestà ed il vivere civile. Non chi contribuisce a rendere la nostra società sempre più simile ad un urinatoio.

NELLE FOTO: IMMAGINE SUCCESSIVA ALLA STRAGE DI DUISBURG, BERNARDO PROVENZANO, TRANSESSUALE IN AZIONE ALLA PERIFERIA DI PERUGIA.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Articolo ben scritto che coglie in pieno la situazione.Non provengo dal meridione d'Italia ma penso che lo Stato debba essere più presente in certe zone di esso e non abbandonare chi vorrebbe cambiare qualcosa e portare benessere.A quanto pare gente come Falcone,Borsellino e Dalla Chiesa non furono graditi alla nostra"cara" politica..... Saluti Laura

Francesco Candeliere ha detto...

Salve Laura e benvenuta nel mio blog.Mi fa piaere che hai ricordato uomini come Falcone,Borsellino e Dalla Chiesa ai quali purtoppo combattere la mafia è costata la vita.Questi tre terribili omicidi dimostrano chiaramente l'intreccio mafia-politica e la totale assenza e corruzione dello Stato nei confronti di questa gravissima piaga.Finchè la "nostra" politica farà eliminare gente del genere anzicchè sostenerla sarà molto dura combettere la corruzione e la crinalità.

Anonimo ha detto...

Carissma Laura,noto con piacere che hai specificato la tua non appartenenza al meridione ma con essa anche la tua sensibilità davanti a questo problema..Lo dico perchè molte volte succede,e te lo dice una persona che ha vissuto dieci anni in giro per l'Italia,da nord a sud(io sono di origini calabresi),che non sempre "quelli del nord o centro nord" capiscono realmente il problema..Forse lo vivono come spettatori e non come protagonisti..Pensano che dal momento che non sono o non vivono nel sud il problema non gli appartenga.Ma non è così!Ma dal momento che tu hai tirato in ballo lo Stato come soluzione a questo problema,mi chiedo e ti chiedo:ma quale Stato?Vatti a rivedere,se puoi,l'ultima scena del film di Dalla Chiesa che come saprai hanno trasmesso da poco..Esattamente quella della predica del prete al suo funerale..Vai a controllare le facce di quelli che incoscentemente occupavano i primi banchi della Chiesa..Forse da lì capirai che prima di risolvere il problema facendo appello allo Stato,sarebbe il caso di cambiare prima quest'ultimo..saluti Nadia

Francesco Candeliere ha detto...

Ciao Nadia,benvenuta nel mio blog e complimenti per il commento appassionato e reale.Concordo pienamente con te.Se è nello Stato stesso che si annida la corruzione come possiamo appellarci ad esso per risolvere il problema? Il vero dramma è che che tutto è diventato normalità per tutti e in particolare nelle zone del meridione, dove le varie mafie la fanno da padrone,esiste una vera e propria sottomissione della gente che produce paura e passività ma nello stesso tempo rabbia per non avere vicino quello Stato sempre più corrotto di cui parli tu Nadia.A presto

Anonimo ha detto...

Salve Nadia,ho presente molto bene quella scena anche se per me la più significativa è quella in cui la figlia mette il cappello sulla bara al posto dei fiori affermando:"si sono dimenticati".Ho interpretato quella scena,come se la figlia volesse dire che lo Stato aveva dimenticato il padre.E infatti aveva perfettamente ragione.Laura

Francesco Candeliere ha detto...

Scusate il ritardo con cui rispondo.Mi fa piacere che avete colto in pieno il senso dell'articolo.Io non ho visto il film sul Gen. Dalla Chiesa ma siccome ne conosco bene la storia, quando penso a questa tragedia di Stato,quasi mi vergogno di essere italiano.A presto