venerdì 28 settembre 2007

Grillo: Politica o antipolitica?

L'otto settembre del 2007 se certamente non resterà nella storia come evento che ha cambiato i nostri giorni, certamente un segno nel cuore del notro paese l'ha lasciato.
Il giorno c.d. V-Day, organizzato magistralmente dal Signor Grillo, se non ha provocato scompensi dal punto di vista politico, ha sicuramente dimostrato che basta poco per buttare giù questa classe politica sempre più marcia, che fra condannati e corrotti c'ha poco di salvabile.

Mastella si ostina a sostenere che l'indulto è stato una cosa giusta (e nel suo blog creato ad hoc ogni giorno risponde ai post di Grillo); la sinistra radicale ostacola la finanziaria inscenando teatrini con lo stesso Mastella ogni giorno; le finte primarie del partito democratico vanno avanti sempre peggio.
Dall'altra parte abbiamo un'opposizione che dopo cinque anni fallimentari non sa fare neanche l'opposizione, sempre più alle prese con le titubanze e le manie di centro di Fini, le isterie di Casini e le urla di Berlusconi (che anche se gli chiedi che ore sono parla di elezioni!!).

Dunque, cerchiamo di capirci bene e di fare capire a tutti che la vera anti-politica sta nel nostro Parlamento e negli abusi che ogni giorno si compiono in esso, contro il volere della maggior parte dei cittadini. Il vero merito di Grillo è quello di predicare gli scempi della politica.

Carissimi lettori, la reazione più sconsiderata e raccapricciante a Grillo non l'hanno avuta i politici ma i giornali e alcuni giornalisti.
Fa senso sentire commenti come quelli di Eugenio Scalfari che azzarda un pessimo paragone del "movimento" di Grillo con l'avvento del fascismo o dell'attuale direttore del Tg2 che parla della possibilità di ritorno agli anni di piombo.
Certo, capisco che i giornali e i telegiornali sono figli diretti della classe politica ma non immaginavo fino a questo punto. Perché c'é questa tendenza a nascondere tutti i privilegi della politica?
Il vuoto e la corruzione della nostra classe politica non avrebbe dovuto denunciarla un comico come Grillo ma i nostri giornali e i mezzi di comunicazione più importanti.

Riflettiamo se c'è antipolitica in queste dichiarazioni di Grillo:

"Dobbiamo portare la politica verso i cittadini, la politica dobbiamo farla noi tutti i giorni"

"Giuliano Amato dov’era quando sono usciti dal carcere per l’indulto 26.210 pregiudicati ?"

"Ve lo immaginate Brown in Inghilterra che parla con Mister Bean ?"(riferito a Mastella e al suo blog).
"E' lo Stato che è diventato la mafia. La politica è stata corrotta dall’interno"(in risposta ad alcuni ragazzi calabresi presenti al V-Day)

Altro che antipolitica, questa è politica vera e la cosa che mi rode di più è che a farla è un comico.
Non sono assolutamente tra quelli che sostengono un'entrata in politica di Grillo, facciamo il paese serio!!!
Mi mi fa ridere quando si dice che Grillo deve portare proposte concrete per il paese e non solo parlare.
E quei 945 parlamentari superpagati e pieni di privilegi che ci stanno fare?
Ma se Grillo è " l'antipolitica" perché deve fare proposte per il paese?

Grillo serve a farci capire che nel nostro piccolo tutti dobbiamo attuare una sorte di rivoluzione contro questo sistema e contro questa classe politica non credendo alle loro finte quotidiane e serve a far capire che è tutto da rifare.
Come dice Giovanni Sartori, ci deve essere "l'azzeramento totale" se vogliamo veramente appartenere a quel gruppo di paesi democratici che la democrazia la applicano ogni giorno al servizio dei cittadini e dei loro bisogni.
Dobbiamo ribadire all'infinito che oggi l'antipolitica sta in Parlamento e non in quella splendida piazza di Bologna e nelle tante altre piazze d'Italia nelle quali, con metodi assolutamente pacifici, si è detto e si continua a dire un grosso no a questa politica.

Nei video: Svalutation di Adriano Celentano(1976) e Grillo in azione il giorno del V-Day
Nelle foto due emblemi dell'attuale classe politica.

martedì 11 settembre 2007

11 Settembre

Aldilà delle nostre idee politiche e aldilà di ogni giudizio sulle recenti politiche americane, vorrei ricordare che l'11 settembre 2001 furono spezzate le vite di 2986 persone innocenti.



Come al solito e come in ogni guerra sono sempre gli innocenti a pagare le logiche del potere!!!

lunedì 10 settembre 2007

Criminalità: lo Stato non c'é

Gorgo al Monticano (TV) 21-08-07 Coppia di anziani custodi di una villa vengono barbaramente torturati e uccisi. Dopo alcuni giorni e un pò di rumore mediatico vengono arrestati gli assassini, due albanesi e un rumeno e peraltro si scopre che il capo banda era libero grazie all'indulto.

Ci risiamo, ancora vittime della criminalità. La cosa si ripete ancora e, in questi giorni di fine estate, sembra tutto normale e, tranne qualche piccolo rumore mediatico, la notizia non stupisce più, quasi come se i morti a causa della criminalità siano ormai entrati nella fisiologia del nostro paese.
Rapine, estorsioni, stupri sono ormai all'ordine del giorno, sotto l'occhio impotente del cittadino e sotto la pigrizia totale della politica che, chissà per quale motivo, non vuole far nulla per sradicare la micro e la macro criminalità.
Mentre in tutto il paese questure, comandi di polizia e carabinieri dicono che non ci sono neanche i soldi per la benzina e che gli strumenti per agire sono insufficienti, in tutto il territorio nazionale si percepisce chiaramente lo strapotere della criminalità ai danni dello Stato e della gente onesta.

In Calabria la 'ndrangheta continua nella sua corsa all'estorsione, che ormai rappresenta la voce di bilancio più redditizia(e nel frattempo i giovani emigrano fuori regione), mentre il ferragosto viene macchiato dalla terribile strage di Duisburg e come sempre il nome della regione si sente più per omicidi e cose simili che per il turismo estivo che avrebbe dovuto invadere quella straordinaria terra bagnata dal mare e ricca di monti incantevoli.

In Campania la camorra continua ad uccidere e a speculare, con la complicità dei politici, sulla questione rifiuti;
in Sicilia la mafia, sempre più collusa con la politica, rimane l' "istituzione" più potente della regione (nel frattempo per tutta l'estate in alcuni centri della regione non c'é l'acqua da bere).
Nel Nord e nel Centro Italia c'é invece una chiara emergenza microcriminalità.


Nelle città della Lombardia i residenti sono esasperati. Basti pensare alla situazione in Viale Monza a Milano, dove gruppi di extra comunitari hanno reso la zona il centro dello spaccio di droga della città.
Le cose non cambiano in Veneto, in Piemonte e nelle altre regioni dove rapine, stupri e spaccio sono fenomeni diffusissimi. Da qualche anno è nata la cosiddetta giustizia "fai da te", un mezzo a cui ricorrono i cittadini per sostituirsi allo stato e farsi giustizia da soli, il simbolo della non curanza dello stato verso questo fenomeno e dell'esasperazione da parte della gente comune.

Tutto ciò sotto l'occhio impotente e disinteressato dello Stato che ormai, evidentemente, non appoggia il cittadino.
La sicurezza dovrebbe essere una questione centrale per i nostri governi!! Non è possibile risolvere il problema dal punto di vista sociologico, come si sta cercando di fare ultimamente, inventando comunità, incontri e carezze per i criminali. Le vittime non sono i criminali ma sono i cittadini e le politiche rieducative, di tolleranza e di solidarietà non funzionano. Occorre il carcere duro e il poco rispetto verso questi criminali che inquinano la nostra società. C'é bisogno della politica "tolleranza zero".
La gente ha bisogno di vedere uno Stato più vicino, come punto di riferimento forte e vero, affinchè viva nella tranquillità e possa svolgere onestamente il proprio lavoro. Mi metto a ridere quando sento parlare dell'omertà come la causa maggiore di proliferazione delle varie mafie, in particolare in Sicilia e Calabria. Ma il cittadino, se vuole denunciare, a chi si deve rivolgere? a quale Stato? a quello che non c'é?

Che male hanno commesso quelle persone massacrate da quelle bestie? Ripeto, MASSACRATE......
Che ragione si potranno mai fare i familiari di queste povere vittime se non avere la soddisfazione che le forze dell'ordine hanno preso i veri colpevoli che magari presto saranno fuori dal carcere chissà per quale motivo.

Sarkozy, in Francia, ha sfidato la rivolta delle "banlieue" addirittura provocandoli con l'epiteto "feccia". Ha portato la sfida in casa loro e con l'atteggiamento di superpoliziotto ha avvertito:"con me, qui, si cambia pagina". Infatti, ha dedicato alle forze dell'ordine importanti voci di bilancio. Dunque politiche ferme e concrete. Non solidarietà e tolleranza.
Sicuramente nel nostro Paese una cosa del genere avrebbe fatto gridare all'estremismo, al fascismo e allo stato di polizia.
Sono convinto che la gente voglia uno stato forte e presente per risolvere la questione criminalità.

In questi giorni gli stessi politici fautori del recente indulto discutono del c.d. pacchetto sicurezza. Un'altra cosa all'italiana che dimostra la bassezza, la meschinita e la mediocrità della nostra classe politica. Ora sembra che nelle carceri ci sia più posto rispetto ad un anno fa quando furono liberati allo sbaraglio migliaia di criminali che oggi spacciano,violentano e uccidono per tutto il territorio nazionale!! Vedremo,le premesse sono raccapriccianti e preoccupanti visto che una parte dell'attuale maggioranza continua a reclamare solidarietà e tolleranza.

Processi più snelli con magistrati meno politicizzati e meno protagonisti, certezza e durezza della pena, costruzione di nuove carceri (anche se spartane), una presenza più massiccia di forze dell'ordine sul territorio, in particolare sulle zone più "inquinate", con più potere alle stesse, unite alla limitazione dei flussi migratori, potrebbero essere alcune delle soluzioni per risolvere il problema. Segnali indispensabili finalizzati a far riavvicinare la gente onesta alle istituzioni e alla politica e per dare, finalmente, il segno che lo stato difende e protegge l'onestà ed il vivere civile. Non chi contribuisce a rendere la nostra società sempre più simile ad un urinatoio.

NELLE FOTO: IMMAGINE SUCCESSIVA ALLA STRAGE DI DUISBURG, BERNARDO PROVENZANO, TRANSESSUALE IN AZIONE ALLA PERIFERIA DI PERUGIA.