lunedì 13 ottobre 2008

Crolla Wall Street : un altro '29?

Con questo lungo-breve post non voglio fare un'analisi ecomomica della grande crisi finanziaria che sta dilagando in occidente ma piuttosto un'analisi storico-economica del fenomeno nel tentativo di comprendere se questa crisi di ottobre 2008 è paragonabile a quella dell'ottobre del 1929.
Le similitudini esistono e certamente la paura è tanta nonostante e per fortuna, nessuno di noi , se non qualcuno dei nostri nonni, abbia vissuto direttamente quella grave crisi.
Ma perchè la crisi del '29? Perchè a distanza di quasi ottant'anni il fenomeno si ripete nella sua gravità?

La crisi del 1929

Anche la crisi del '29 si manifestò nella sua prima fase con il clamoroso crollo di Wall Street. Per tutti gli anni venti i valori dei titoli erano stati incredibilmente alti e l'economia americana aveva conosciuto quello che qualcuno ancora oggi definisce "l'età dell'oro".
Ma nel 1928 in seguito al sovrabbondante raccolto si abbassano i prezzi dei prodotti agricoli, i ceti agricoli hanno meno disponibilità per l'acquisto di prodotti industriali, che restano invenduti.
In breve termine c'è una brusca contrazione della produzione che provoca un ribasso delle quotazioni dei titoli fino ad allora incredibilmente alti. Fu così che il gran numero di speculatori improvvisati e impreparati sono costretti a vendere prima ancora di pagare il 90% del valore del titolo. Dapprima le banche cercano di porre rimedio attuando forti acquisti ma in seguito sono costrette a liquidare anche i loro pacchetti più deboli.
Più o meno fu questa la trama di un tracollo finanziario che in poco tempo fece sentire il suo peso sull'economia reale di tutto il mondo.
Suicidi, fallimenti a catena. Le merci restano invendute, le banche restringono il credito e molte di esse chiudono e con esse anche tante imprese di produzione industriale. La produzione subisce una brusca contrazione; i commerci interni ed esterni si riducono; le attività edilizie si arrestano; i salari diminuiscono; crollano i prezzi dei prodotti agricoli; la disoccupazione è dilagante; in tre anni falliscono più di 5000 istituti bancari. In questa grave situazione economica campagne e città rivedono lo spettro della miseria.

Anche in Europa e in Italia la situazione precipitò abbastanza velocemente. Anche in Europa si susseguirono i crack bancari. Si iniziò nel maggio del 1931 con la viennese Creditanstalt seguita, nel luglio dello stesso anno, dalla tedesca Darmstädter und Nationalbank che trascinò con sè il fallimento di altre banche e il dimezzamento della produzione nazionale e la disoccupazione di circa sei milioni di tedeschi.
Una catastrofe in piena regola che, dagli Stati Uniti ,in pochi mesi si diffuse a macchia d'olio nel resto del mondo senza esclusione di colpi, ed è il caso di dire, senza risparmiare nessuno.

Crisi 2008

L'attuale crisi finanziaria ci riporta senza dubbio alla memoria la crisi del '29 sopra descritta.
Il crollo di wall street e il fallimento di Lehman Brothers, la difficile situazione di Morgan Stanley hanno sicuramente dimostrato che la situazione è drammatica. La causa della crisi va ricondotta allo sgonfiamento della bolla immobiliare e alla crisi dei mutui subprime. Il mancato pagamento di un gran numero di rate ha fatto si che le banche si trovino di fronte ad una grossa crisi di liquidità. Tutto ciò ha già avuto effetti in tutto il mondo occidentale. In Germania traballa il colosso Hypo Real Estate. In Italia Unicredit ha dovuto, per il momento ricapitalizzare.
Naturalmente anche in questa crisi la situazione non è facile e ciò lo dimostra la rincorsa ai vari vertici mondiali che gli stati leader del mondo stanno tenendo in questi giorni. Le politiche di breve periodo devono evitare che le banche falliscono trascinando con sè i propri risparmiatori.
Se ancora non possiamo azzardare dei paragoni con la grande depressione economica degli anni trenta alcune riflessioni sono d'obbligo.
Certamente oggi viviamo in un contesto storico-politico diverso di quello dell'epoca,. Oggi regna una relativa pace tra le potenze. Va poi aggiunto che grazie anche al nuovo soggetto Europa non verranno seguite politice di tipo isolazionista come fu nel '29. Inoltre, a quanto pare, i governi si sono resi conto immediatamente della gravità della crisi intervenendo subito,senza sottovalutare nulla, come per certi versi capitò nel 1929.
Ma, detto ciò, non va dimenticato che la crisi del '29 spazzò via anche quelle deboli democraziae dando il via a totalitarismi e a regimi in gran parte d'Europa.

Dunque alcuni dubbi son o leciti: le nostre democrazie sono mature a tal punto da evitare eventi politici di quel genere in seguito ad una grande crisi economica come questa? Come reagirà questo capitalismo al crollo della finanza ritenuta un suo punto cardine? Il nostro paese come affronterà questa grave crisi? Le carenze strutturali, che in Italia sono più accentuate che altrove, quanto peseranno?Le conseguenze saranno le stesse del '29?
Vedremo che sarà. Per il momento non potendo fare previsioni certe non ci resta che auguraci una politica economica decisa e comune che metta in primo piano la produzione e l'industria.
Così facendo potremo fare veramente i conti con la ricchezza reale, facendo ritornare la finanza una mezzo per trasferire ricchezza e non un fine. Solo così, a mio parere, si puo ridare al capitalismo nuova linfa e una nuova etica affinchè non avvengano più disastri economici del genere, in grado di condizionare gravemente gli equilibri sempre più precari del nostro pianeta.

In alto l'emblematico titolo di un quotidiano inglese che annuncia il crollo di Wall Street; In mezzo,una nota immagine del film "Tempi moderni" di Charlie Chaplin che incarna in pieno la crisi del '29. In basso il dittatore austriaco, una delle conseguenze politiche della crisi del 1929.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

la borsa non riflette più l'economia reale, uno può investire in un azienda solida e perderci a causa degli speculatori...
bisognerebbe cogliere l'occasione e riformare i mercati finanziari, ma sarebbe sicuramente un impresa titanica.
fallito Marx, fallisce pure Smith... non ci rimane che Keynes, ossia l'intervento nei mercati del pubblico per corregerne eventuali storture. sembra che i governanti lo abbiano capito, staremo a vedere!


ciao
Roby

Gianna ha detto...

Francesco complimenti per il tuo dettagliato articolo.

Mi hai rispolverato alcune idee sopite,ma attuali.

Sei uno storico?

Pino Amoruso ha detto...

Bentornato...Corsi e ricorsi storici; spero proprio di no in questo caso.

A presto ;)

Luca Tittoni ha detto...

Post molto intenso Francesco. Offro il modestissimo parere ad alcune domande che sollevi nel post. Secondo me alcune delle democrazie europee non sono veramente mature ma terranno ai più bui scenari che si possono prospettare. Ciò che è accaduto fa e non fa parte del capitalismo,mi spiego meglio, per me il capitalismo come lo conosciamo noi e come teoricamente è rimasto si mostra totalmente inadeguato all'evoluzione di una finanza estrema. Come dicono molti, non Luca Tittoni da C.Gandolfo ;))) va rivisto, non c'è altra soluzione. Anche perchè direi che sotto molti aspetti questo capitalismo insieme ad alcune sue distorsioni di matrice anglosassone ha fallito in molti ambiti. Per me l'attuale crisi finanziaria si traslerà all'economia reale com'è ovvio che sia.Anzi, credo che si sia traslata già da qualche anno. Non so,ho come l'impressione che questa crisi è una fase acuta di un malato costante. Come una persona che vive una settimana di raffreddore e poi anzichè guarire accusa una febbre a 40 per due giorni. La crisi per certi versi c'era già. L'Italia è in staglfazione alternata da anni(ma pochi lo riportano nei tg), la Germania per anni è ferma, gli Usa son dovuti ripartire grazie ad un'economia di guerra. Questa crisi sotto questo profilo estremizzerà alcune situazioni ma sarà più soft come impatto diretto sull'opinione pubblica perchè noi in crisi ci stiamo da anni.
Ciao Francesco, un caro saluto e buona notte.
Luca

LauBel ha detto...

francesco, grazie della chiarezza... tante volte (anzi la maggior parte delle volte) si crea eccessiva confusione proprio per non mettere la gente nelle condizioni di "capire".
leggo questo post in un momento in cui la situazione sembrerebbe lentamente migliorare... ma mi sembra molto presto per poter dire che siamo lontani dal "pericolo", non credi? in ogni modo mi unisco alla domanda di stella: sei uno storico? tratti sempre ogni argomento con chiarezza!

Anonimo ha detto...

Ciao Francesco come sempre non posso non complimentarmi con te per quanto scritto...tra i due eventi le similitudini ci sono, dici bene, ma è pur vero che fortunatamente la situazione internazionale attuale con soggetti come l'Europa sempre più forti e un contesto storico-politico decisamente diverso, potranno a mio parere scongiurare tranquillamente qualsiasi deriva autoritaria (almeno in Occidente).
Ovviamente ciò non diminuisce le preoccupazioni dato l'enorme grado di globalizzazione raggiunto.
Trovo, tra l'altro, straordinario ciò che scrivi riguardo la Finanza: un mezzo per trasferire ricchezza e non un fine. D'accordissimo!
P.S. Anche se commento poco, ti leggo sempre!!

Con Stima
Silvio

Leonardo ha detto...

Quoto pino amoruso,i corsi e ricorsi della Storia ci sono stati e ci sono!
Correggimi se sbaglio:L'Europa non è una bella situazione ma non drammatica come negli States.
Mi sembra comunque che le Banche centrali godano di un prestigio e di un potere altissimo,tale da condizionare anche qualsiasi Governo.

Ciao Francesco,grande post!
A presto.

Francesco Candeliere ha detto...

X Guido Mastrobuono:Salve Guido.Appena ho un pò di tempo verrò a dare un'occhiata al Vostro ambizioso progetto.Sono davvero lusingato dell'invito. Spero di aderire,tempo permettendo.
Un grosso saluto e a presto
X Tulkas84:Ciao caro Roby.Certamente hai azzeccato il termine nel definire tutto questo le "storture" del capitalismo.
Nel '29 con gli interventi statali,teorizzati da Keynes,furono risolti tanti problemi della crisi.La cosa che mi preoccupa è che a pagare come sempre saranno i cittadini anche perchè il nostro debito pubblico è un mare.Comunque sono d'accordo a interventi massicci della Stato a favore di industria e impresa.Per le banche!!??Aiuti iniziali, ma niente fondi perduti e regali.....e per ora la pensa come me anche l'ottimo Tremonti.
A presto
X Stella:Grazie dei complimenti ne sono onorato!! Io uno storico?E' una parola pesante ma ti posso dire che è stata sempre la mia materia preferita, fin da piccolo,il titolo del mio blog riporta la parola storia e sono laureato in Scienze Politiche indirizzo storico......trai tu le conclusioni.
Grazie del passaggio Stella
X Pino Amoruso:Ciao amico Pino e bentornato sul mio blog.Corsi e ricorsi storici?Spero di no ma ho la sensazioni che le similitudini col'29 ci siano anche se,come ho ribadito più volte,le condizioni storiche e politiche sono molto diverse e migliori oggi....questo non è poco.
Un salutone

Francesco Candeliere ha detto...

X Luca:Come al solito dimostri delle ottime capacità nel campo economico.
Condivido in pieno il tuo commento.Una sola obiezione.Ma esisterà mai un capitalismo che abbia come punto di riferimento una finanza così estrema? Io credo di no.Più che un capitalismo inadeguato alla finanza estrema lo definisco un capitalismo estremo quello che si basa sulla finanza estrema.Anche io non sono un catastrofista.Certo che il libero mercato non è finito qui. Ma come dice sopra l'amico Roby falliti Marx e Smith non ci resta che Keynes.
Grazie del tuo accurato commento caro Luca.
X Laubel:Ciao Laubel.Mi fa piacere che il mio post abbia dato un pò di chiarezza sulla difficile situazione che stiamo vivendo.Certo che è presto dire che tutto è passato.Crisi finanziarie di questo genere hanno spesso conseguenze di lungo periodo.Tutto si ripercuoterà sull'economia reale,su produzione,consuni,credito alle imprese e ai privati,occupazione ecc.
Non bisogna farsi prendere dal panico ma la situazione,cara Laubel,è veramente seria.
Se sono un storico?Vedi risposta a commento Stella!!
A presto carissima e grazie dei complimenti.

Francesco Candeliere ha detto...

X Silvio:Anche io in fondo credo che le nostre democrazie reggeranno l'urto della crisi.Ma sai caro Silvio in situazione di crisi profonda gli equilibri possono rompersi facilmente e tutto puo accadere.
Grazie dei complimenti e del passaggio è sempre un piacere.
A presto
X Sirio:Ciao caro Sirio.Sicuramente negli Usa si sono quasi suicidati con i famosi mutui subprime.Tutto ciò non poteva durare e un'economia basata su una finanza così estrema, a mio parere, non poteva reggere.
L'Europa? Spero sia l'occasione per vedere un Unione vera e non solo un agglomerato di stati in cui tradizioni storiche e particolarismi nazionali hanno sempre la meglio sulle politiche comuni.
Un grosso saluto

Gianna ha detto...

Ciao francesco,buona domenica.

Leonardo ha detto...

Buon pomeriggio,Francesco!

Non prendere impegni per domani,sei invitati da me...

Sorpresa!

LauBel ha detto...

ciao francesco (ri)passavo dalle tue parti...! buon inizio settimana!

Anonimo ha detto...

Non c'è problema l'italia non è mai stata una democrazia ;-), ma cmq possiamo ancora peggiorare.

Leonardo ha detto...

Ciao Francesco,buona fine settimana!

Francesco Candeliere ha detto...

X lealidellafarfalla:Concordo.Un saluto e grazie del passaggio.

Un grosso saluto a Stella,Sirio e Laubel.Grazie di essere ripassati.

Gianna ha detto...

Buona domenica, francesco.

desaparecida ha detto...

Ecco un bel po' di ripasso l'ho fatto!

Credo nn si arriverà a tanto....ma siamo messi male....il sottovalutarlo un atto di superficialità!

ti abbraccio con tanto affeto e stima,a presto francesco!

Gianna ha detto...

Buona serata!

Francesco Candeliere ha detto...

X Desa:Grazie di essere passata.Scusa il ritardo con cui ti rispondo ma non ho potuto fin'ora.
Un saluto con altrettanta stima.
X Stella:Gentile come al solito...
Un abbraccio